Vincent si trovava rinchiuso nel manicomio di Saint Remy, dopo un tentativo di suicidio.
Van Gogh, il suo destino, mille dipinti, mille disegni, mille lettere al fratello Théo, suo unico vero piccolo punto di riferimento emotivo della vita. Tutto accadde così in fretta , in quella seconda metà dell’ottocento, tra fiori, stelle, campi, luoghi strani, ritratti ed autoritratti.
Un uomo morto giovane con i suoi soli trentasette anni di vita.
In quel manicomio di Saint Remy in Provenza, Vincent riuscì ancora una volta a svuotare le sue tasche piene di colori, a trovare qualche vecchio pennello e a fuggire così da quell’inferno di vita, librandosi in alto come un aquilone inquieto che in un effimero momento di gioia scompare nel sole. L’artista con i capelli rossi dipinse proprio lì il mio quadro preferito, uno dei suoi autoritratti più belli, forse il più bello. In quel capolavoro c’é lo sguardo ipnotico del celebre pittore, che dal lontano 1889, riesce ad attraversare tutte le notti e come un lampo arriva a riflettersi nei nostri occhi, in questo ventunesimo secolo. E’ uno sguardo che riesce a raccontarci in un attimo i tragici particolari di quel momento della sua vita, che descrive con i colori il peso insopportabile dei suoi malesseri più neri. Sono occhi che possono emozionare fino alle lacrime. E’ un dipinto meraviglioso e misterioso, che lascia senza fiato. Vincent Van Gogh riesce a disegnare la tristezza e con le sue pupille ferme immobili ma molto espressive sembra dire: “Non ne posso più ! ”. Altro che milioni di dollari per un suo quadro. La povertà, la solitudine, i drammi, le delusioni amorose, le crisi depressive, la fame. Vincent che si ritrovò innamorato di una donna, che scoprì solo nel momento in cui si stava dichiarando, che lei era già fidanzata con un altro uomo e Vincent che in seguito si stupì della forza del cuore. Già, la forza del cuore, quella che ti porta ad agire, a superare la timidezza, a seguire una persona, a mettere in discussione te stesso, ad impazzire d’amore. Fu una disillusione infinita che minò il carattere già naturalmente compromesso del giovane pittore, che povero, si trovò per la prima volta di fronte all’amarezza di misurarsi nel vuoto di un sentimento non ricambiato. Da quel momento iniziarono una prima serie di reazioni a catena che lo allontanarono da quella vita sociale e lavorativa che aveva caratterizzato la prima fase del suo percorso esistenziale di impiegato in un’azienda con varie sedi in Europa.
Alcune persone sono così, basta un amore non corrisposto. Un maledetto corto circuito che provoca un incendio che in così poco tempo può bruciare tutta la voglia di vivere. C’é chi non crede più nell’amore e si chiude in se stesso, un po’ come i coloratissimi fiori di Lampranthus quando tramonta il sole, c’é chi il giorno dopo si dimentica di quello che é successo e si rimette in carreggiata senza problemi , dicendo a se stesso “tanto non mi meritava” , c’é chi muore dentro e trasforma la sua vita in una tragica commedia e c’é chi fa di tutto per distruggere se stesso e tutto ciò che lo circonda. E’ necessario comprendere che una delle tante magie dell’amore é proprio quella di dover essere in due, a meno che non si parli di un amore per se stesso. Il punto forse é proprio questo, ci sono alcune persone, tra cui il sottoscritto, che non hanno mai concepito il voler troppo bene a se stessi, perché caratterialmente sono sempre state più sbilanciate verso il prossimo, hanno sempre cercato di far star bene gli altri senza pensare mai troppo al proprio benessere. Queste persone dovrebbero avere la grande fortuna di trovare un qualcuno come loro per avere una sorta di amorevole compensazione degli affetti, delle attenzioni, delle belle sorprese, delle generosità d’animo. Ma l’amore non é un sentimento così semplice e soprattutto non é “costruito” sulla base della regola “dare e avere”. Ma come si fa a provare amore se non se ne riceve? Esistono persone che non si sentono mai amate nonostante lo siano? Allora anche Vincent ha sbagliato perché si é aspettato qualcosa in cambio di quel suo così delicato e profondo sentimento ?
Quando penso all’amore, ho sempre l’impressione che ci sia qualcosa che mi sfugge. E’ la stessa sensazione che provo quando osservo il cielo di notte. In fin dei conti anche nei quadri di Van Gogh le stelle erano grandissime .