Questo è un racconto senza un titolo, perché potrebbe essere intitolato in vari modi, perché questa sera vorrei cercare di trasmettere qualcosa di diverso a cominciare… dal solito titolo: “Il 31 maggio prossimo, esce il nuovo album “Be positive” di Luigi Schiavone prodotto dall’ottimo Beppe Aleo, direttore dell’etichetta discografica Videoradio“. Forse basterebbe questa frase per raccontare la novità, il nuovo lavoro di uno dei più grandi chitarristi e compositori italiani, una nuova uscita, un nuovo successo, il prodotto di una famosa casa discografica. Ma, in questo momento, io penso ad altro, e così voglio seguire uno dei motti principali della mia vita: “Chi è sincero, ha ragione”. Vorrei dire che per quanto mi riguarda, esce il nuovo album di un amico, una persona che conosco dal lontano 1994. Luigi Schiavone di brani ne ha già firmati tanti, come chitarrista e compositore a fianco di alcuni dei migliori artisti italiani, e non é certo nuovo a lavori come questo, perché come solista ha pubblicato ben 5 suoi album . Ma quest’ultimo Cd, è forse quello più importante, perché esce nel 2019 e perché, secondo me, raggiunge la perfezione, considerando sia il punto di vista tecnico, che quello emozionale, con le belle sensazioni che riesce a trasmettere all’ascoltatore.
Personalmente credo che non sia per nulla facile riuscire ad impressionare positivamente le persone ad un primo ascolto, come credo non sia facile riuscire a trovare il giusto compromesso tra due caratteristiche (cuore e tecnica) così importanti e così diverse tra loro. Fenomeno della tecnica, oppure emozionante e raffinato musicista? In questo caso Luigi Schiavone, con questo nuovo lavoro, raggiunge entrambi gli obiettivi .
Quando guardo Luigi, quelle rare volte che riusciamo a vederci in tranquillità, penso a tutti i concerti nei quali ha suonato, in ogni parte dell’Italia e non solo. Penso alle ore di studio che ci sono volute per riuscire a far emergere quel talento che ai più risultava così evidente fin da quando era ragazzino.
A livello personale, oltre all’aspetto del chitarrista , i suoi punti forti sono tanti. Mi colpisce molto quella sua serenità di fondo legata probabilmente all’importante ruolo che ricopre il significato della parola “gratitudine” nella sua vita. È bello leggere all’interno del CD tutti i nomi delle persone che lui si sente di ringraziare, sono tantissime, quasi 100.
Lui ringrazia loro e penso che loro vogliano ringraziare lui, in primis per l’affetto con il quale ha preteso di ricordare tutti, ma soprattutto perché sembra quasi dire: “Senza di voi questo mio album probabilmente non ci sarebbe”.
Luigi, ormai è risaputo, non è una persona di tante parole ma è in grado comunque di farti capire quanto tiene all’amicizia, spiegandoti con i suoi modi gentili e rispettosi, quelle cose che accadono nella vita di ogni giorno e che potrebbero in qualche modo urtare la tua sensibilità.
Lui colpisce anche per quella sua graziosa modestia, che non è per niente finta, anzi, è proprio caratteriale, è sincera, è vera, ed ė facilmente associabile alla sua brillante intelligenza. Ascoltando in anteprima l’album, scopro che il mio brano preferito è “Better times will come” che tradotto in italiano diventa : “Verranno tempi migliori”. È come se l’avesse scritto la sua chitarra, e invece l’ha scritto lui.
È la sua chitarra che sembra cantare le parole di una canzone, che parla di una vita fatta di musica, di tanto impegno, di tanti sacrifici e di tante rinunce. È la sua chitarra che trema, quando orgogliosa ricorda quei momenti nei quali è riuscita a confortare il suo amico….
Bellissimo album Luigi, grazie infinite!