Erano belle quelle notti mascalzone trascorse insieme a ricercare tra calli, ponti e campielli, le prospettive soleggiate dei quadri del Tintoretto. Tu, occhi azzurri, eri vestita da donna di altri tempi mentre io ero il tuo cavaliere, uomo illuminato dalla luna e baciato dalla fortuna di quel sogno che sembrava senza fine. Venezia era un immenso mosaico di vetro. Ricorderò per sempre i tuoi occhi azzurri che riuscivano a brillare anche nel buio del teatro “La Fenice” lasciato in balìa della nostra follia d’amore da un custode smemorato. Quando sei innamorato succedono strane cose. Ricorderò per sempre la tua voce e la luce fioca del tuo accendino : “Carlooooo, con questo bottone posso illuminare tutto il teatro!!!!!”. Oro dappertutto, io e te sul palcoscenico, re e regina di cuori, immersi in un ballo durato fino alle luci dell’alba. Poi ancora insieme a scattare le foto dalla Madonna della Salute, tu saltavi in aria ed io ti riprendevo sospesa tra il selciato e lo sfondo del mare, specchio del Palazzo Ducale. Alla fine trovammo un pianoforte a coda in un Hotel famoso sulla Riva degli Schiavoni. Io suonavo “Golden Slumbers” dei Beatles e tu cantavi come fosse del tutto normale conoscere tutte le parole di quella canzone non così famosa. Eri bravissima, occhi azzurri, fu così che invece di cacciarci via ci lasciarono suonare per due ore. Alla fine ci diedero cinquantamila lire e scoprimmo che tra gli ascoltatori più affascinati c’era l’attore Omar Sharif, quello del film “Il Dottor Zivago”. Uscimmo di corsa e andammo in cima al campanile di Piazza San Marco a prometterci amore per tutta la vita. Io penso ancora a quei giorni, per cui il nostro amore è ancora vivo. L’amore è una di quelle poche cose che nella vita non possono essere rubate. L’amore è nell’aria a Venezia,