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Londra, “Ti amo a modo mio”.

Londra, “Ti amo a modo mio”.

Londra. Lui urlò a lei: “Ti amo a modo mio!”. Lei prese una spranga di ferro e cominciò come una furia a fracassargli i fanali anteriori di una macchina d’epoca che lui molto probabilmente teneva come un gioiello. Lui rimase senza parole, mentre lei andava via da sola, imprecando come una pazza lungo il marciapiede che costeggia il grande fiume. Io pensai che quella ragazza, così magrolina, che aveva tutta l’aria di una ventenne parecchio intelligente, aveva già capito tutto della vita. Dall’altra parte della strada, un uomo biondo apparentemente impassibile ,camminava a torso nudo indossando una giacca nera modello “ Frac” totalmente aperta, pantaloni neri e cilindro nero. Erano le sette di mattina ed io spettatore solitario ed allibito pensai: “Ladies and gentlemen, here’s London “ o meglio ancora :”Carlo benvenuto in questa città così strana, qui siamo a Londra”. In tutta sincerità , fin da quei tempi lontani, avrei voluto incontrare una donna così come lei, ovvero decisa, imprevedibile, lunatica, una persona che non si faceva tanto stregare dalle solite frasi fatte o dai purtroppo molto comuni comportamenti ambigui. Dopo tanti anni ho capito che più o meno tutte le donne sono così. I miei amici ridono, quando con convinzione affermo, che le donne, nel bene e nel male, hanno quasi sempre ragione e noi uomini dovremmo ascoltarle con più attenzione. Ma io in quel momento stavo pensando a tutt’altro. Io non ho mai capito un fico secco di certe cose del tipo, come corteggiare una donna, come capire di essere corteggiati, come non telefonare subito, meglio aspettare una settimana, eccetera, eccetera. Io nella vita forse ho capito qualcosa solo di musica. Ho vissuto nel mio mondo ed in quel momento ero a Londra e cercavo di capire come aveva fatto Clare Torry a cantare in una canzone capolavoro senza pronunciare una sola parola. La canzone? “The great gig in the sky” dei Pink Floyd , anno1973. E’ la storia dell’emotività che ti concede una fuga dalla quotidianità assassina, anche se il brano é stato concepito dagli autori come una descrizione musicale della non paura della morte. Ovviamente tra gli autori della canzone c’é anche lei, Clare Torry, perché il testo, a parte una breve introduzione parlata é costituito da una sua fantastica improvvisazione vocale. Questa é la canzone che descrive al meglio la mia vita. Emotività, musica, amore, e non paura della morte. La morte ti porta via tutti i beni materiali, pensavo già da allora, ma non può portarti via certe cose che rimangono per sempre sulla Terra. Il tuo primo respiro, la tua prima espressione di meraviglia nel vedere la bellezza sopraffina della natura, la sensazione di libertà di una discesa veloce in bicicletta dopo una salita, un respiro in alta montagna, la consapevolezza che tutti gli animali hanno un cuore, il primo amore folle, l’immagine dei tuoi occhi dentro ad altri occhi, la riconoscenza nei confronti di alcune persone, il profondo affetto per un cane, la generosità. Questi sono i veri tesori di una persona, quelli che rimarranno per sempre in giro per il mondo e che aiuteranno per sempre il prossimo ad avere un sesto senso, una percezione, un consiglio subliminale. Sarà come quando ti convinci di essere già stato in un posto, sai che non é vero, ma non ne sei sicuro. Sarà come quando incontri mille donne ma ti ricorderai per tutta la vita solo di una in particolare. Sarà come avere un figlio ed essere convinti che vivrà per sempre. Sarà come incontrare una persona che conosci a diecimila chilometri di distanza dalla città in cui vivi.
Tutto questo per cercare di raccontarvi che l’uomo é convinto di capire tutto ma in realtà c’é qualcosa di strano che circola in questo mondo. Tutto questo per cercare di spiegarvi il mio punto di vista. C’é solo un modo di amare, non esistono modi amare, quindi se volete e potete, andate dritti per la vostra strada, come quella ragazza che magari cercava solo di nascondere la sua fragilità. La fragilità alla fine é la parte più nascosta e più affascinante delle persone. Io amo la fragilità. Londra.

Carlo Zannetti

Carlo Zannetti

Cantautore, musicista e scrittore.

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